Le nostre radici
CONTESTO SOCIO-ECONOMICO, CULTURALE E FORMATIVO DELLA SCUOLA
Gravina è un paese etneo sito alla periferia nord di Catania, con una popolazione di circa 28.000 abitanti circa, distribuita nel centro storico e in tre grandi quartieri periferici.
Per la relativa vicinanza al capoluogo, Gravina negli ultimi decenni è stata meta di una forte immigrazione di abitanti provenienti dalla periferia e dal capoluogo etneo.
Negli ultimi anni si è assistito ad un modesto aumento della presenza di famiglie di extracomunitari, ad un proliferare di negozi, alla presenza di un grosso centro commerciale, nonché il trasferimento di una casa di cura catanese nel territorio di S. Paolo: “clinica MUSUMECI Gecas”.
L’Istituto Comprensivo Statale “Rodari-Nosengo”nato nel settembre 2013 dall’accorpamento fra il Circolo Didattico “G. Rodari” e la Scuola Media “G. Nosengo”, opera nella zona periferica sudorientale del paese nel quartiere S. Paolo, costituito in prevalenza da abitazioni di tipo popolare, ma anche da alcune villette in stradine secondarie e ricche di verde.
Il quartiere è fornito di alcuni servizi di prima necessità ( farmacia, negozi di generi alimentari, tabaccai, bar, supermercati, edicola, ufficio postale, centro commerciale), di palestre e di un campo di calcio, nella parrocchia operano diverse associazioni di volontariato: la Misericordia, l’ACR. E’ presente anche un parco comunale “Rita Privitera” privo di attrezzature e di sorveglianza. Presso i locali della scuola è presente anche un centro diurno per anziani.
La parrocchia, insieme alla polisportiva e all’ACR operano per cercare di creare opportunità socializzanti.
Per il resto non esistono altri luoghi di aggregazione e/o spazi adatti ai bambini.
Tali fattori, legati alla mancanza di un nucleo originario, essendo il quartiere prevalentemente un’arteria di transito tra la città e i paesi etnei, spiegano l’assenza di un’identità storico-culturale del luogo. La popolazione non ha infatti sviluppato un sufficiente senso di appartenenza al territorio, il senso dell’identità personale e la memoria collettiva di tradizioni comuni.
Il contesto socioculturale è eterogeneo, con una prevalenza del ceto impiegatizio ed artigianale ed una bassa percentuale di madri lavoratrici, pochi i professionisti. La maggior parte dei bambini fa riferimento ad un background culturale e di informazioni generico, mutuato prevalentemente dai mass media, verso i cui contenuti e messaggi si manifesta generalmente un rapporto passivo e consumistico.
Nonostante la provenienza da diversi ceti sociali e da differenti tipologie di dinamiche familiari, si nota una diffusa povertà di esperienze e di contatto con la natura , ne conseguono limiti nella capacità di fruizione di eventi culturali così come nello sviluppo delle competenze comunicative.